Il profumo del diavolo by Stefano Ferrio

Il profumo del diavolo by Stefano Ferrio

autore:Stefano Ferrio [Ferrio, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, General
ISBN: 9788831783729
Google: 67BOAAAACAAJ
editore: Marsilio
pubblicato: 2004-01-13T23:00:00+00:00


La chiamata di Claudia Palumbo interruppe un contraddittorio telefonico in pieno corso fra il commissario Francesco Ambrosetti e la figlia Irene sul ruolo dei partiti nella costruzione di una politica di sinistra. Vecchia storia: il primo li ammetteva, e la seconda li avrebbe cancellati dalla faccia della storia in nome di un non meglio precisato “movimento”.

Il poliziotto, seduto nella hall dell’albergo di Vicenza che lo ospitava durante quell’indagine, diede appuntamento alla primogenita per il giorno successivo, salutò in un lampo sua moglie e le altre due figlie, e apprese dall’orologio che erano le 21 e 15.

Dopodiché ascoltò quanto aveva da dirgli Claudia dal taxi, lanciato verso Vicenza sotto un nubifragio.

Venti minuti più tardi, in base a ciò che aveva appreso da una guida telefonica cittadina, parcheggiava la sua Audi davanti al numero 13 di contrá Chioare. Che fosse una strada maledettamente significativa lo aveva già compreso dalla cartina della città, dove quel nome campeggiava accanto a quello di parco Querini. Il posto dove era stato girato il video di Veronica tutta infangata, trasmesso nella puntata di Scomparsi.

Reso impaziente da questa rivelazione, non appena fu sceso dalla macchina, Ambrosetti avanzò verso i campanelli dell’elegante condominio, incurante della pioggia battente che gli bagnava la pelata, e non solo il tranch fumo di Londra, frettolosamente buttato sopra la tuta del relax serale.

Tre scampanellate accanto al nome di Elvira Zanon sortirono due effetti. II primo fu la breve comparsa del portinaio dello stabile, dal quale Ambrosetti venne a sapere che la signora non si vedeva ormai da un mese.

Il secondo fu scoprire che la targhetta vicina recava scritto un cognome quanto mai significativo nella storia di quell’inchiesta: Stella.

Ce n’era abbastanza per rintracciare il giudice Loquenzi.

Sapendo di averne il tempo, Ambrosetti tornò in albergo per togliersi la tuta e indossare un completo di fustagno marrone. Una volta cambiato, e messo a proprio agio da un’imponente Prima di Beethoven infilata nello stereo, cercò vanamente Tom Gallagher al di là dell’oceano, apprese dalla segreteria telefonica quanto di interessante aveva da dirgli il commissario Scarrone, della questura di Mantova, e passò una mezz’ora buona a riguardare appunti, perlustrare carte geografiche con lo sguardo, e scarabocchiare qualche riflessione su un quadernetto nero che si portava dietro perché gli piaceva da morire quella copertina che sapeva di antico.

Alle 23 in punto era di nuovo in contrá Chioare. Lì, mentre posteggiava vicino al fiume, sopraggiunse dalla parte opposta una singolare processione di auto, che si faceva strada lentamente, attraverso pozzanghere bombardate dalla pioggia. Nella prima, guidata da un carabiniere in borghese, sedevano il giudice Loquenzi, un ufficiale di polizia giudiziaria, e un Alfredo Vaccari quanto mai infuriato. Dietro di loro arrivava Alessandra Stella, al volante di una Punto gialla, mentre il terzo era un taxi con a bordo la donna che li aveva fatti trovare tutti lì.

Sceso dalla sua Audi, Ambrosetti fece cenno a Loquenzi di andare avanti con i genitori di Veronica, e si portò accanto al taxi, da dove uscì una Claudia Palumbo terrea ed elettrica. I suoi immensi occhi neri sembravano bersi avidamente tutta quella pioggia d’autunno.



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